La Certificazione Energetica degli edifici è una procedura tecnica di valutazione ideata per garantire informazioni sulla qualità energetica degli immobili stessi mediante uno specifico sistema di classificazione che promuove al contempo l'efficiente sfruttamento delle risorse naturali (rendimento energetico) tramite apposite metodologie di calcolo prestazionale legate alle condizioni ambientali interne dell'edificio stesso.
A cura dell' Ing. Alessandro Negrini
All'atto pratico, la certificazione è associata ad un attestato (Attestato di Certificazione Energetica, APE) redatto da un tecnico abilitato (un certificatore energetico accreditato ai sensi del DPR 16 aprile 2013 n. 75 e s.m.i.[1]) che analizza la caratteristiche dell'immobile dal punto di vista strutturale-architettonico (es. esistenza di ponti termici, criticità d'affaccio ecc.), impiantistico e contestuale (es. zona climatica) per delinearne un attendibile profilo operativo-funzionale.
[1] Alcune Regioni (Lombardia, Liguria, Piemonte, Emilia Romagna, Marche e Sicilia) hanno istituito un registro pubblico di esperti accreditati, liberamente consultabile on-line.

A cosa serve la Certificazione Energetica?
Questa prassi si pone diversi obiettivi pratici, tra cui spicca − innanzitutto − l'efficientamento energetico degli edifici in termini di bilancio tra risorse consumate (es. elettricità, metano ecc.) e comfort termico complessivo, con l'obiettivo di minimizzare le prime (bollette meno care) e di ottimizzare il secondo (abitazioni calde in inverno, fresche in estate) a parità di spesa e di impatto sulle infrastrutture nazionali.
Un secondo obiettivo è quello di affinare la trasparenza del mercato immobiliare garantendo alle parti interessate (acquirenti, proprietari, mediatori) un'informazione oggettiva, attendibile e facilmente fruibile in merito alle peculiarità energetiche di ogni fabbricato o singolo immobile, eventualmente incentivando investimenti di riqualificazione (es. coibentazione, taglio termico, insufflazione ecc.) e/o di modernizzazione (es. tramite il ricorso a nuove tecnologie) con una positiva ricaduta in termini di progressiva valorizzazione della proprietà.
A ciò si aggiunge la possibilità di censire e monitorare lo stato dei singoli impianti (es. caldaie, sistemi di condizionamento ecc.) anche al fine di pianificarne la manutenzione e/o la sostituzione, beneficiando degli eventuali contributi fiscali che sono previsti di anno in anno.
La Certificazione Energetica è obbligatoria?
Si, la certificazione energetica è obbligatoria per Legge: valida per 10 anni dalla sua emissione, è uno dei documenti necessari a garantire il certificato di agibilità di un immobile sia in caso di trasferimenti a titolo oneroso come rogito o permuta (compravendita) che nell'evenienza di una donazione.
Più in generale, l'APE va debitamente aggiornato in caso di lavori di riqualificazione e/o ristrutturazione, ovvero in occasione di tutti quegli interventi che vadano a modificare le prestazioni energetiche dell'appartamento (es. il cambiamento della caldaia o degli infissi).
Questo iter fa parte delle misure pensate per la tutela dell'ambiente, sia per razionalizzare l'uso delle risorse naturali sia per contenere le emissioni climalteranti (biossido di carbonio e gas serra, fra tutte). In quest'ottica, varie nazioni hanno creato procedure analoghe per monitorare l'efficienza energetica degli edifici: l'Unione Europea, in particolare, ha emanato una serie di specifiche Direttive per orientare di conseguenza i singoli Stati membri.
