Deflazione, che ci si aspettava a seguito della pandemia, ma anche sorpresa: si evincono dall’ultimo convegno online “Evoluzioni” organizzato lo scorso luglio da Osservatorio T6. Ciò che meraviglia infatti sono i dati che arrivano da Nomisma e Rur sul panorama immobiliare.
Inaspettatamente, tra crisi aziendali ed economia vacillante – dove si registrano comunque un’economia familiare invariata per quasi il 70% e una capacità di risparmio invariata – circa 2,4 milioni di italiani, soprattutto da Milano, Roma e Firenze, pensano a comprare casa. Dati che non si discostano insomma dal 2019.
L'impatto sul Mercato Immobiliare
Di pari passo non manca la parte preoccupata della crisi, quelle famiglie che nutrono timori nel futuro lavorativo e che hanno paura dell’incapienza nel pagamento di rate di mutuo e canoni di affitto.
L’incertezza del domani a livello economico manterrà comunque i prezzi delle case abbastanza bassi e cautela da parte delle Banche nell’erogazione di nuovi finanziamenti, nonostante il costo del denaro che si manterrà molto basso.
Anche lo smartworking sortirà i suoi effetti ancora non chiari sul real estate.
Basti pensare come il Coronavirus e il conseguente lockdown hanno cambiato la prospettiva personale nel vivere la casa. Si coglie anche da un intervento del Presidente di Rur, la Rete Urbana delle Rappresentanze, in cui spiega che lo smartworking ‘forzato’ e l’isolamento hanno causato in alcuni casi anche un senso di insoddisfazione della propria abitazione spingendo così molti italiani ad una voglia di rinnovamento.

Turismo e tecnologia possono essere una chiave di volta
Nelle grandi crisi si devono cercare nuove e grandi opportunità. Da situazioni palesemente negative bisogna cercare di trovare l’appiglio per uscirne e sfruttarlo per essere più forti di prima.
Non è mera ideologia, sono dati reali, come nel turismo, uno dei settori maggiormente impattati.
Guardando verso una futura ripresa si può approfittare del tax credit al 110% per riqualificare gli immobili ricettivi e c’è voglia di case di vacanza, di proprietà o anche in affitto, si sta tornando ad un trend che c’era negli anni 60.
Che ruolo ha la tecnologia nella ripresa? L’80% del nostro territorio è a rischio calamità naturale, usiamo il digitale per prevenirla, migliorare le costruzioni inventando nuovi materiali e controllare le nostre abitazioni.
Per uscire da crisi come quella che stiamo vivendo si deve puntare sul digitale: basti pensare alle opportunità che le applicazioni, i siti web e gli ecommerce stanno offrendo ai ristoratori, albergatori e a tanti settori merceologici che ne stanno giustamente approfittando.
Secondo il circuito Broadweb.80 negli ultimi mesi stiamo assistendo a un aumento delle richieste per applicazioni e siti di vendita online da parte dei ristoranti e aziende di varia natura, oltre a una tendenza all’ammodernamento di piattaforme già esistenti per renderle maggiormente competitive e più facilmente fruibili.
L’emergenza sanitaria ha accelerato la digitalizzazione del nostro Paese, sarebbe dannoso e pericoloso non approfittarne in questo momento in vista di un futuro indubbiamente incerto, ma che potrà offrire grandi opportunità in un guizzo verso l’alto che tutti auspicano. E noi non potremo restare a guardare.