Un'enclave inaspettata tra Lodi e Pavia offre una villa in stile Liberty costruita su dolci colline, circondata da un parco con piante secolari e affacciata su un grande vigneto. Una concezione diversa di abitare fuori città, dove la vita bucolica si coniuga con l'eleganza



San Colombano al Lambro: un centro di grandi tradizioni che risalgono ai Longobardi e al monaco irlandese Colombano (protetto dai re Longobardi) da cui prende il nome, che inizia a prendere forma intorno all'anno mille, quando parte l'urbanizzazione. Il castello, che ne è il fulcro, sarà distrutto dopo la seconda metà del 1100 da Federico Barbarossa a favore di un nuovo maniero da lui voluto in stile romano. La storia continua, e a fine 1200 i Visconti, divenuti signori del Ducato di Milano qualche anno prima, estendono il loro dominio verso Pavia, annettendo castello e territorio. E la Moglie di Galeazzo Visconti, Bianca di Savoia, ne farà la sua residenza.


È proprio qui, alle porte della cittadina storica a una manciata di chilometri da Lodi e poco più distante da Pavia, dove le risaie e i pioppi sono solo un ricordo, che negli anni '50 è stata costruita questa elegante villa in stile Liberty, su una collinetta a sua volta circondata da dolci promontori che delineano l'orizzonte circostante.
La dimora, su tre livelli, accoglie gli ospiti con signorilità, al termine di una leggera salita che si apre in una radura circondata da aiuole e piante secolari. L'occhio va subito all'affascinante torretta che domina l'edificio, ai disegni che la decorano e proseguono come una cornice alla base del tetto. Il piazzale al quale si arriva dà accesso a una scala passante che porta al suggestivo ingresso della villa, sottolineato dalle colonne sottili e dagli archi.


Una volta entrati, il giallo tenue e luminoso delle pareti riprende la tonalità dell'esterno e dà calore e accoglienza sia con la luce naturale, sia con quella di lampade e àbat-jour. I pavimenti sono in graniglia, racchiusa da una cornice a contrasto che crea l'effetto tappeto. Dopo l'ingresso, un ampio living ospita anche la zona pranzo, mentre la cucina, abitabile e arredata in modo tradizionale con mobili in essenza dalla finitura color noce chiaro, è arricchita dal grande camino. Un bagno per gli ospiti completa questo piano, da cui parte una scala che sale alla zona notte.



Al secondo piano, dominato dal parquet in legno color miele posato a spina di pesce su tutta la superficie, si aprono tre comode stanze da letto affacciate sul parco o sul vigneto. Da notare porte e stipiti: squadrati in corrispondenza delle stanze e ad arco nei passaggi, sono in legno pregiato appena più scuro, per farsi notare e creare un armonioso contrasto con il pavimento. Completa questo livello un bagno con vasca, dai rivestimenti in grigio chiarissimo che arrivano quasi al soffitto per avvolgere totalmente. Uno specchio Déco sovrasta la parete del lavandino e sottolinea, nella contemporaneità dei sanitari, lo stile della casa.
Una seconda scala si apre sul pianerottolo di questo livello e sale alla torretta, dove, sorpresa!, una stanza esagonale, forse la più ambita della villa, ospita un'altra camera da letto/studio di dimensioni generose. Illuminata da finestre ovali a mezza parete, ha il soffitto con le travi a vista, che danno un particolare calore all'insieme.
Completano l'edificio la cantina, il locale tecnico e la lavanderia, organizzati al piano giardino, con accesso anche dal piazzale davanti alla villa attraverso una porta ad arco in legno scuro e vetri.
E poi c'è l'esterno, che si articola in aiuole, praticelli e un parco secolare che sembra coprire le spalle alla villa, accanto al quale si scorge l'ampia dépendance ora adibita a cantina vinicola. Perché il plus di questa casa è il vigneto di poco più di due ettari che ci ricorda che siamo immersi nella campagna. Volendo può diventare un'attività che giustifica una scelta di vita, oppure essere un hobby a tempo pieno per riscoprire i valori di un'abitare lontano dallo smog e dal caos, nel più totale comfort.